I ritmi ternari
La bellezza dei ritmi ternari
La musica senza 3/4 sarebbe più triste: niente valzer, mazurke, minuetti, scherzi e danze. I ritmi ternari, cioè tutti quelli che hanno un andamento "a tre", sono i più legati alle tradizioni e alla musica popolare, come anche il tipico due quarti di marcia e le polkette. Ed è proprio nel carattere popolare e nella rotondità del suo ritmo che va rintracciato il motivo per cui il ritmo ternario è stato tagliato fuori dal rude Rock, orientato alla protesta. Tuttavia non sono rare le ballate pop in tre: valga per tutte le celeberrima "Via del campo" di Fabrizio de André.
Il modo di leggere un ritmo ternario non differisce molto da quello utilizzato per i ritmi binari, che abbiamo già introdotto. Nel solfeggiare un ritmo ternario, occorre soltanto modificare il movimento della mano. Nel ritmo ternario la mano esegue il primo doppio movimento (battere e levare) verso il basso, il secondo doppio movimento verso sinistra e ritorno e il terzo verso destra e ritorno. La seguente figura illustra i movimenti tipici per una battuta di 3/4.
Come si batte il 3/4 (attenzione all'effetto specchio)
All'inizio il movimento verso sinistra può generare qualche confusione, ma è solo una questione di abitudine.
La scelta d'introdurre in un primo tempo il concetto di nota seguita dal punto e soltanto in un secondo tempo i ritmi ternari ha una sua ragione d'essere. Come si può notare qui sotto, infatti, se si vuole mettere per iscritto un suono che duri per un'intera battuta ternaria utilizzando un'unica nota, l'unico modo possibile è quello di utilizzare le note seguite da un punto.
Note intere nelle battute con ritmo ternario (3/2, 3/4, 3/8)
Ora possiamo fare un bel riepilogo di tutte le figure imparate e delle relative pause.
Riepilogo dei valori studiati
Per segnare una pausa equivalente ad una nota col punto, si pone il punto dopo la pausa. Tuttavia, per ragioni di chiarezza, è assai diffusa l'abitudine di non usare il punto dopo le pause: molto spesso, le pause equivalenti alle note col punto vengono segnate in questo modo:
Modo alternativo di segnare le pause col punto
La pausa di metà è segnata con un trattino sopra la terza linea; la pausa d'intero è segnata con un trattino sotto la quarta linea. Non è così importante memorizzare la posizione del trattino: normalmente valutando cos'altro c'è nel resto della battuta si deduce il valore della pausa segnata col trattino. L'intera battuta vuota però, è sempre segnata con il trattino sotto la quarta riga, e questo vale per tutti i tempi, binari, ternari, quaternari e così via. E' una bella comodità per chi scrive, ma anche un modo per semplificare la lettura per chi suona o canta.
Dato che stiamo riepilogando, c'è anche un altro aspetto che merita di essere sottolineato.
Fin qui abbiamo appreso come battere il ritmo di due metà, quello di due quarti, quello di quattro quarti e, oggi, quello ternario. D'ora in poi suddivideremo i ritmi in macro-divisioni: i ritmi binari (due interi, due metà, due quarti, due ottavi ecc.), i ritmi ternari (tre metà, tre quarti ecc.) e i ritmi quaternari (quattro metà, quattro quarti ecc.). Questo perché, come avrete notato, non c'è differenza fra il modo di battere con la mano il ritmo di due metà o di due quarti o di due ottavi. Tutti i ritmi a due si battono allo stesso modo, ad eccezione dei ritmi composti di cui parleremo nei prossimi capitoli.
Il ritmo di tre si batte come è stato illustrato sopra, sia che si tratti di un ritmo di tre metà, sia che si tratti di un ritmo di tre quarti.
Dal prossimo articolo cambieremo il modo di solfeggiare, semplificandolo ma contemporaneamente rendendolo molto più efficace nella comprensione della struttura ritmica del brano musicale. Introdurremo il Solfeggio Ritmico.
ESERCIZIO 1
L'esercizio è scritto in 3/4 e si solfeggia con i movimenti illustrati precedentemente
ESERCIZIO 2
L'esercizio 2 è in 3/2. I movimenti della mano sono identici a quelli utilizzati per il solfeggio in 3/4. Il segno di metà si solfeggia così come nel 3/4 si solfeggia il quarto.