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Scale minori

Come sono costruite le Scale Minori

Nell'articolo scorso abbiamo dato un nome ad ogni nota o grado della scala. Quei nomi valgono sia per le scale maggiori sia per quelle minori. Ma il comportamento che ogni grado ha in una scala maggiore potrebbe essere diverso se collocato in un contesto minore.
Prendiamo come esempi la scala di Do maggiore e la scala di Do minore. Nella prima la sensibile, l'ultima nota o ultimo grado della scala, dista solo mezzo tono dalla tonica, la nota o grado principale della scala. La scala di Do minore è invece naturalmente costruita con la successione di Do, Re, Mi bemolle, Fa, Sol, La bemolle, Si bemolle e poi ancora Do. La sensibile di questa scala, il Si bemolle, dista dalla tonica un tono e non mezzo tono. Che razza di sensibile è una nota che dista un tono intero dalla tonica, visto che, come abbiamo detto, la sensibile è tale perché dista mezzo tono dalla tonica?

Facciamo un po' di ordine. Nella scala maggiore tutto funziona è ogni grado della scala assolve la propria funzione in equilibrio con le altre. Anche nella scala minore le cose funzionano bene ma talvolta sono necessari alcuni aggiustamenti affinché gli equilibri siano ristabiliti.
Innanzi tutto diciamo che è scorretto rapportare fra di loro una scala maggiore con una scala minore che parta dalla stessa tonica. Prima io ho messo in relazione Do maggiore con Do minore, è ho fatto male giacché Do maggiore e Do minore hanno cose in comune ma anche parecchi elementi che le differenziano.

Meglio invece fare ciò che consigliavano i vecchi teorici. Si prende una scala maggiore, Do maggiore ad esempio, e la si rapporta con la sua relativa minore che è la scala che si forma sul sesto grado (la sopradominante) della scala maggiore cioè il La. Per dirla più semplicemente, la relativa minore di Do maggiore è La minore ed è formata dalle note La, Si, Do, Re, Mi, Fa, Sol e poi ancora La.

Questa è una scala minore (La minore) che usa esattamente le stesse note della relativa maggiore (Do maggiore) sebbene parta da La invece che dal Do.
Confrontando le due scale possiamo fare alcune considerazioni:

 


Lo specchietto ci racconta alcune cose. Prima di tutto osserviamo che la mediante dista dalla nota che la precede un tono intero nella scala maggiore (Re-Mi) e solo mezzo tono in quella minore (Si-Do). Poi ci accorgiamo che tra la Dominante e la Sopradominante c'è un tono intero nella scala maggiore (Sol-La) e solo mezzo tono in quella minore (Mi-Fa). Ma cosa ancora più problematica è che tra Sensibile e Tonica c'è giustamente mezzo tono intero nella scala maggiore (Si-Do) e invece un tono intero in quella minore. Perciò nella scala minore è come se non ci fosse la Sensibile.

Può una scala perdere uno dei punti di slancio più importanti che abbia quale è la Sensibile?
Dipende! Tuttavia se risulta necessario avere un punto di slancio, se non c'è, bisogna costruirselo.
Ecco perché nei libri di scale per strumenti avete normalmente due scale minori: la scala minore Naturale e la scala minore Melodica .

La scala minore melodica è una scala “col trucco” cioè modificata per poter avere una sensibile.
A dire il vero per poter capire come si forma la sensibile dobbiamo fare accenno ad una terza scala minore detta armonica. Nella scala minore armonica la sensibile viene ottenuta senza troppi complimenti, andando ad alzare di mezzo tono la settima nota, facendola diventare una Sensibile vera e propria. Il La minore il Sol che precede il La viene mutato in Sol diesis.
La scala minore armonica trova un suo utilizzo ma ha un problema, fra Sopradominante e Sensibile si viene a formare una distanza davvero insolita: un tono e mezzo. Un tono e mezzo non è distanza da scale ma da arpeggi. Per cui la scala armonica va ulteriormente perfezionata.

Gremus

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La passione per la Grande Musica,
online dal 2007.

Nella scala melodica si alza la Sensibile dome si è fatto nella scala armonica, e in più si alza di mezzo tono pure la Sopradominante. In La minore otterremo Sopradominante = Fa diesis; Sensibile = Sol diesis. Guarda caso la struttura della scala minore naturale ci viene in aiuto giacché la distanza fra Dominante e Sopradominanante era di solo mezzo tono, ed ora, con la modifica nella scala melodica, torna ad essere di un tono, più simile alla struttura originale della scala maggiore.

In definitiva la scala di La minore melodica è: La, Si, Do, Re, Mi, Fa diesis, Sol diesis, La.

Ecco ricostruita la sensibile senza traumi.
Un'ultima avvertenza: la scala minore melodica di solito viene usata solo salendo, cioè con scale che vanno verso le note più acute, mentre scendendo si torna ad usare la scala naturale. Il perché è semplice: scendendo, alla Sensibile non segue la Tonica ma la Sopradominante, per cui decade la sua funzione di sensibile.

Nel prossimo articolo introdurremo il concetto di armatura di chiave

 

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