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Manon Lescaut, emozioni e donne

Ho letto un post su facebook: “nessuna donna mi darà mai le emozioni che mi da' Manon Lescaut di Giacomo Puccini”. L’autore è un simpaticissimo amico “cultore” di belle donne come anche di bella musica.

La vita reale può regalare emozioni e sentimenti fortissimi. Chi ha al fianco una persona che ama e dalla quale è riamato prova emozioni immense. Ciò nonostante bisogna riconoscere alla musica e all’opera lirica in particolare, il grande pregio di portarci a sublimare le emozioni e i vissuti che viviamo tutti i giorni.

L’amore, la passione, il senso di giustizia, la felicità, il dolore, la gelosia come anche l’impegno sociale e politico, sono i sentimenti e temi che costituiscono la sostanza prima delle trame operistiche. Queste sostanze sono rappresentate attraverso il racconto a parole, la musica e la scena. Nell’opera lirica il pubblico viene letteralmente travolto in un vortice emozionale che ci coinvolge a diversi livelli: l’intelletto e i sensi. E’ come se ogni piccolo o grande sentimento venisse trasmesso su più canali sensoriali, per arrivare con la maggiore intensità possibile al pubblico.

Wagner, ad esempio, sapeva bene quale fosse il potenziale dell’opera e per questo si occupava personalmente sia della stesura dei libretti, sia della messa in scena, sia, ovviamente, della musica. Anche il cinema mira a coinvolgere il pubblico esprimendosi su diversi canali ma non sempre ci riesce, perché la musica raramente è in grado di sottolineare davvero il corso della vicenda rappresentata. Quando l’opera lirica era la forma di rappresentazione più completa (nell’ottocento soprattutto) gli autori riuscivano a costruire tessuti narrativi psicologicamente complessi e capaci di lasciare nel pubblico sensazioni fortissime. Molti musicisti riuscivano con la musica ad esprimere ciò che le parole non riuscivano o non potevano comunicare. La musica raccontava aspetti psicologici della vicenda che facevano cogliere in modo più approfondito il senso di alcune parole o di alcune vicende.

Senza citare ancora Wagner, che in questo senso fu’ grandissimo, potrei citare Bizet e la sua Carmen: L’autore fa cantare i due protagonisti dell’opera, Carmer e Don José, su linee musicali stilisticamente sempre differenti, la prima con uno stile libero e popolare, il secondo su linee tradizionali e più rigide. In questo modo sancisce musicalmente la distanza incolmabile fra i due: lo racconta la musica ad ogni passo, e lo racconta prima e meglio di quanto facciano le parole e la vicenda.

Capisco perciò l’amico che trova in Manon Lescaut emozioni elevatissime. L’opera è una specie di concentrato di emozioni capace di portare la potenza emozionale a livelli elevatissimi, sebbene per poche ore soltanto. Per questo l’opera ci può insegnare ad apprezzare e vivere meglio le emozioni semplici ma durature che la vita reale, per fortuna, ci offre ogni giorno.

Manon Lescaut

Gremus

Gremus
La passione per la Grande Musica,
online dal 2007.