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Musicisti e marketing

Cominiciamo tirando qualche somma. Se le orchestre, le scuole e le istituzioni non assumono più stabilmente, e la maggior parte del lavoro il musicista se lo deve cercare alla giornata, allora è certo: il musicista è un imprenditore. Imprenditore di se stesso.

Rimane artista d'accordo, ma visto il tipo di arte che esercita, è tanto imprenditore quanto artista. Un pittore può produrre anche senza una commissione specifica. Va nel suo studio e dipinge. Lo stesso uno scrittore, uno scultore, un qualsiasi artigiano. Ma il musicista non crea senza che ci sia un pubblico ad ascoltarlo.

A casa propria suona, studia, ma la produzione per un musicista (a parte i compositori) avviene di fronte ad un pubblico; anche quando insegna lo fa davanti ad un allievo. Le azioni del proporsi, del far conoscere se stessi, di sapere a chi proporsi e quali proposte possono funzionare sono perciò atti fondamentali della propria professione di musicista. Tutto ciò è marketing!

Quando un musicista propone un concerto ad un organizzatore, da’ vita a processi di relazioni economiche, culturali, psicologiche e sociali. Se ognuno di questi processi funzionerà a dovere il musicista otterrà la scrittura altrimenti, out. L'errore tipico è confezionare una proposta eccellente, presentarla a chi deve decidere e disporre, ritrovarsi esclusi a favore di una proposta meno interessante e non capire il perché, il motivo di quella stroncatura alla fonte.

Generalmente il guasto sta nell'avere confezionato la proposta senza conoscere a fondo l'interlocutore, il contesto in cui esso opera, i suoi bisogni in termini di proposte artistiche e le sue disponibilità finanziarie. Non si tratta di indovinare cosa possa piacere all’interlocutore, ma di conoscere, più o meno, come questi possa comportarsi.

Nel momento specifico in cui si presenta una proposta, essa deve rientrare esclusivamente nell’area di interesse della persona che dovrà decidere se accoglierla o meno. Il primo e più importante applauso dovrà arrivare da chi dispone l'esecuzione. Solo se interesserà a costui, il musicista potrà confrontarsi con il pubblico; diversamente il confronto con il pubblico non ci sarà, punto e basta.

Il marketing, perciò, non dice come si vende! Il marketing offre strumenti di analisi per rendere il proporre o il vendere più semplice e più soddisfacente in termini di risultati. La capacità di vendere, la faccia tosta, non c’entrano un gran che' con il marketing. Certo, possono aiutare, ma alla stessa maniera di come aiutano nel suonare davanti al pubblico.

Alla stessa maniera, chi si applichi sistematicamente ad una pianificazione del proprio proporsi , potrà trovare un sensibile aiuto nella propria attività. Ovviamente esistono ed esisteranno sempre situazioni dove il marketing non può essere di utilità: le situazioni in cui si passa per conoscenza, simpatia, raccomandazione e via discorrendo. In questo caso si entra nel più ampio ed indefinibile campo delle pubbliche relazioni. Per quelle o si è portati o... non ci sono manuali o consigli.

Se i musicisti, comunque, maturano nella consapevolezza di essere imprenditori-artisti e non missionari-artisti, anche il sistema economico e produttivo legato alla musica maturerà

Gremus

Gremus
La passione per la Grande Musica,
online dal 2007.