Ogni volta che suono per i bimbi delle scuole elementari o delle medie mi rendo conto che per loro è un'esperienza assai insolita vedere e ascoltare gli strumenti dal vivo.
Essi hanno la fortuna di ascoltare musica in ogni momento della loro giornata, ma per la maggior parte delle volte è musica registrata: il musicista lo vedono e lo ascoltano attraverso lo schermo televisivo o quello del computer. Le rare volte che hanno occasione di avvicinarsi ad un musicista all'opera in carne ed ossa, rimangono estasiati e la loro curiosità si accende. Sentono l'irrefrenabile desiderio di toccare le corde, i tasti o provare a soffiare dentro lo strumento per ascoltare quale suono riescano a produrre.
Queste esperienze vengono proposte nel classi di propedeutica offerte dalle scuole musicali. Sono esperienze sicuramente positive e utili per far conoscere in maniera attiva i suoni degli strumenti e l'esperienza del canto.
L'esperienza del semplice ascolto di un concerto rimane comunque un'attività che avviene per caso e che raramente si ripropone per diventare una abitudine.
Ecco allora che ai musicisti in procinto di creare un programma per i bambini sorgono dei dubbi se suonare i brani del loro abituale repertorio o preparare dei brani "più facili" adatti a loro.
Normalmente si scelgono musiche che sono già conosciute dai bambini come le colonne sonore dei film di Walt Disney, le sigle televisive più famose o le canzoni che popolano nelle classifiche di musica leggera, carcando di rendere lo spettacolo il più divertente e "leggero" possibile.
Scartano a priori la musica di altre epoche pensando impossibile il poter catturare l'attenzione dei ragazzi. Anche se l'esperienza risulta comunque insolita per il fatto di ascoltare strumenti musicali dal vivo, il genere musicale proposto è il solito che già i bambini ascoltano quotidianamente.
Io credo invece che avere un po' di coraggio e di fiducia nella capacità di ascolto dei bambini ci permetta di proporre loro anche musica del passato. Sono convinta che ne possano rimanere affascinati, se non altro perché non l'hanno mai ascoltata prima.
Un brano rinascimentale, come pure una romanza lirica può suscitare vivo interesse con l'unica accortezza di scegliere ogni brano valutandone la durata, che deve essere misurata sull'effettiva capacità di concentrazione dei più piccoli.
Durane l'ultimo concerto che ho tenuto per le classi di IV° elementare mi sono proposta in duo con una flautista ( duo flauto e arpa) e il programma consisteva in brani di Purcell, J.S.Bach, Donizetti, Ibert. Il risultato è stato più che soddisfacente; tutti hanno ascoltato con concentrazione e alla fine le domande che ci hanno posto indicavano una loro profonda curiosità.
Stimolare i ragazzi a cose nuove, e anche un po' impegnative, contribuisce ad allargare i loro orizzonti e ad aprire la loro mente a proposte diverse dalle solite e questo non può far altro che arricchire.
Allora ben vengano gli spettacoli per i bambini e le classi di propedeutica ma anche l'esperienza di ascolto di un buon concerto dal vivo. E chissà che il futuro pubblico dei concerti non si coltivi proprio così.