Per imparare a suonare il Sax la prima cosa da fare è ovviamente comprarne uno. Il saxofono con il passare degli anni non perde le sue qualità sonore, e quindi un buon strumento usato ma professionale, a parità di costo, è sicuramente preferibile ad un nuovo strumento da studio. Ovviamente bisogna fare attenzione a come è stato trattato e la "consulenza" di un amico o conoscente saxofonista sarebbe veramente preziosa. E ' comunque importantissimo che sul corpo dello strumento non vi siano fori o macchie di ruggine, mentre lievi ammaccature (lontane dalle colonnine) sono facilmente sistemabili.
Anche l 'eventuale opacità e consunzione della laccatura non hanno ripercussioni sulla funzionalità dello strumento ma solo sulla sua estetica. Bisognerà invece, anche in un secondo tempo, far valutare lo stato dei cuscinetti (quei tamponi che chiudono i fori dello strumento e che sono comunque facilmente sostituibili) da un saxofonista o da un riparatore di strumenti musicali, dato che la loro usura può rendere insuonabile anche il miglior strumento.
QUALE SAX
Di solito, potendo scegliere, si comincia a studiare con il sax contralto per le sue dimensioni medie e la sua relativa maneggevolezza. Anche il sax tenore non pone particolari problemi (a parte la maggiore dimensione) mentre l 'approccio con il sax soprano è sicuramente più delicato, poiché tutta la muscolatura facciale coinvolta nella produzione del suono è sottoposta ad un carico più faticoso e l 'intonazione è molto più difficile da controllare.
I modelli da studio nuovi partono da circa 250 euro per i contralti.
IL BOCCHINO
Insieme al bocchino l 'ancia è fondamentale per la produzione e la qualità del suono, ed estremamente importante è il giusto equilibrio tra i due. Infatti se per lo strumento si può puntare al risparmio, per il bocchino non bisogna essere "avari": che sia compreso nello strumento o no è fondamentale utilizzare subito quello "giusto" che ci eviterà fatica inutile e risultati scoraggianti.
I prezzi di listino, sempre molto variabili, partono da circa 100 euro di un bocchino di ebanite per arrivare anche ai 500euro dei più ricercati modelli in metallo. I bocchini presentano varie "aperture" che sono classificate con numeri e/o lettere dell 'alfabeto via via crescenti. E ' vivamente sconsigliabile iniziare con un bocchino troppo "aperto" per evitare stress muscolari e risultati poco gratificanti: un bocchino in ebanite (per il sax alto ad esempio vanno benissimo un Selmer C*, o uno Yamaha 4c) si può utilizzare almeno fino a quando non si riesca ad ottenere con ragionevole sforzo un discreto controllo su tutta l 'estensione e sull 'intonazione dello strumento.
In un secondo tempo si può valutare se cambiare tipo di bocchino (ad esempio uno in metallo), oppure cambiare solo l 'apertura dello stesso, o valutare se utilizzare un numero diverso di ance o addirittura di marche diverse, tutto questo per cercare di ottenere una tipologia di suono che più si addice al nostro gusto o semplicemente per ottenere sonorità più aggressive o più potenti, od una maggiore ricchezza di inflessioni ed accenti.
L'ANCIA
L ' ancia è una sottile lamella di canna di bambù opportunamente stagionata e lavorata che, fissata al bocchino, è messa in vibrazione dal soffio del suonatore. Ne esistono di varie "durezze" indicate con un numero crescente, solitamente da 1-1,5 a 4-4,5. E ' meglio iniziare con ance deboli (2-2,5) per poi passare a numerazioni più robuste (3-3,5) via via che la muscolatura facciale si consoliderà e stabilizzerà. Le più utilizzate in ambito classico, e che vanno molto bene per cominciare, sono sicuramente le Vandoren che hanno un timbro morbido e pulito, ma si possono sperimentare con buoni risultati anche le Artisan
IMPARARE A SUONARE IL SAX
Per chi vuole cominciare da solo a studiare il saxofono, oggi esistono numerosi metodi ben fatti e di vario livello, che con l 'ausilio di un accompagnamento audio su Compact Disc permettono un approccio molto gradevole e completo allo studio dello strumento. Partendo infatti da zero e con l 'aiuto d 'immagini e/o disegni questi metodi spiegano sia come assemblare ancia, bocchino e strumento, sia la postura del corpo sia l 'impostazione dell 'imboccatura, cioè come posizionare correttamente le labbra sul bocchino per ottenere i primi suoni. Infatti è fondamentale l 'importanza di una corretta "impostazione" iniziale che ci permetta di ottenere subito le prime note senza dover fare sforzi eccessivi e soprattutto inutili.
Questi metodi sono disponibili per diversi strumenti, e nel nostro caso bisogna sceglierlo per sax contralto o tenore a seconda di quello che abbiamo a disposizione, perché il supporto CD è diverso da strumento a strumento.
Un ' ottimo metodo con CD che cura tutti questi aspetti è "Ascolta, leggi & suona" della casa editrice "de haske" euro 26,00 che in più volumi e con un approccio leggero insegna anche a "leggere" la musica ed è facilmente reperibile nei negozi di musica. Anche "Learn as you play saxophone" di Peter Wastall (ed. Boosey&Hawkes euro 10,30) ora anche tradotto e ripubblicato in italiano come "Suonare il sassofono" (ed. Carisch ) e con supporto CD usa la stessa metodologia anche se oramai è un po ' datato e cura di meno il lato dedicato allo sviluppo dell 'orecchio; il testo risulta essere valido per la gradualità di apprendimento ma non altrettanto si può dire del cd, che a mio parere è assai poco interessante.
C 'è poi il "Imparare a suonare il sax, Guida al sassofono per principianti", che gode di ottima reputazione. Esistono poi innumerevoli raccolte di brani un po ' per tutte le capacità che, sempre con il supporto di un CD audio, permettono di cimentarsi con vari generi musicali in maniera facile e divertente. Queste, non appena acquisita un po' di padronanza dello strumento, possono essere inserite nel nostro percorso di studio e renderlo ancora più gradevole.
In conclusione oggi chi vuole imparare da solo a suonare il saxofono incontra molte meno difficoltà di una volta e può ottenere dei risultati gratificanti. E ' comunque importante valutare la possibilità di farsi seguire fin dall 'inizio da un buon insegnante che saprà subito cogliere eventuali impostazioni sbagliate e consigliare prontamente come correggerle. Attualmente non esiste banda musicale (che tra l 'altro quasi sempre fornisce gratis lo strumento e l 'insegnante), scuola di musica privata o pubblica che non abbia tra i suoi strumenti anche il saxofono che dal 1995 è anche entrato a tutti gli effetti nei Conservatori italiani, e prevede quindi un titolo di studio alla pari di tutti gli altri strumenti musicali.
INFINE UN PO ' DI STORIA
Intorno al 1840 Adolphe Sax, geniale e poliedrico costruttore di strumenti musicali di origini belga inventò nella sua bottega di Parigi un nuovo strumento che possedeva la delicatezza del suono dei legni (come il flauto e l ' oboe) e la potenza del suono degli ottoni (come la tromba e il trombone). Unendo ad un tubo conico in lega d 'ottone, munito di fori e chiavette, un bocchino con un ' ancia semplice (come quella del clarinetto), ottenne un nuovo strumento a fiato che battezzò con il suo nome: Saxofono.
UNA GRANDE FAMIGLIA
Ne realizzò di varie forme e dimensioni (dritti come il soprano o a "pipa" come il tenore) fino a formare una grande "famiglia" di 14 elementi, dal minuscolo sopranino al gigantesco contrabbasso: attualmente quelli più diffusi sono il Sax Soprano, il Sax Contralto, il Sax Tenore e il Sax Baritono. Proprio per le sue caratteristiche sonore, che fanno da legame tra legni e ottoni, il saxofono trovò la sua collocazione principale nelle Bande Militari, allora numerosissime;
Sax riuscì anche a fare in modo che diversi grandi compositori "classici" del periodo (Berlioz, Bizèt, Massenet) utilizzassero la sua invenzione nelle proprie opere. Adolphe Sax fu anche il primo insegnante di saxofono al Conservatorio Superiore di Parigi, dal 1857 fino alla chiusura della classe nel 1870.
Dopo alterne e tempestose vicende, l'industrioso Adolphe Sax morì in miseria a Parigi il 7 febbraio 1894. Dopo pochi anni, in seguito allo scioglimento delle bande militari, nelle quali era usatissimo, alla scarsa considerazione dei compositori classici che non conoscevano ancora la sua reale potenzialità e alla chiusura della classe in conservatorio dove si formavano nuovi musicisti, il saxofono sembrava però destinato a scomparire.
SAX-MANIA
Fu proprio in quel periodo che cominciò però a diventare sempre più popolare in America, dove era già utilizzato ampiamente nelle bande musicali e si faceva sempre più apprezzare tra i musicisti di un nuovo genere musicale: il Jazz. Il suo suono, la sua potenza e la sua agilità s'inserivano bene nelle formazioni musicali di allora, esercitando uno straordinario fascino sulla gente comune, anche per la sua forma, e scatenando nell 'America degli anni '20 una vera e propria "Sax-mania". In breve tempo divenne un protagonista di questa musica e grandi musicisti come Coleman Hawkins e Charlie Parker lo portarono a livelli fino ad allora impensabili. In seguito anche in Europa, con la riapertura della classe di saxofono al Conservatorio di Parigi nel 1947 per merito di Marcel Mule (che diventerà il caposcuola del saxofono classico) troverà una propria identità anche in ambito classico e i compositori finalmente ne evidenzieranno le molteplici capacità espressive che lo rendono uno dei protagonisti della musica contemporanea.
La sua versatilità gli permette di spaziare in tutti i generi musicali e oggi lo si può ascoltare e vedere veramente dappertutto, nelle bande musicali e nelle orchestre sinfoniche, nella musica da ballo e in quella pop, nella musica leggera e in quella rock, nella musica jazz e in quella etnica.