Imparare a suonare il clarinetto significa dedicarsi ad uno degli strumenti più popolari, sia per la diffusione nelle bande di strumenti a fiato, sia per la versatilità: il clarinetto è uno strumento protagonista in quasi tutti i generi musicali. Questo nonostante poi, in effetti, non sia uno strumento facilissimo da dominare, almeno nelle fasi iniziali. Le difficoltà nascono spesso da combinazioni errate fra strumento, bocchino ed ancia.
La Pagina del Clarinetto
Il clarinetto
Il clarinetto è uno strumento ad ancia semplice, come il saxofono, e l'ancia è il cuore dello strumento. Senza ancia il clarinetto è un inutile tubo forato. L'ancia è la "croce" per ogni clarinettista professionista perchè trovare un'ancia performante è spesso lungo e noioso. Ma di questo parleremo più avanti.
Acquistare lo strumento
Come il solito cominciamo a descrivere quali devono essere le qualità dello strumento, ponendoci nella prospettiva di chi deve iniziare. Il clarinetto è uno strumento relativamente economico. Tanto per intenderci un clarinetto super-professionale Buffet & Crampon costa attorno i 5000 Euro. Di conseguenza, gli strumenti da studio risultano abbordabili con bassi investimenti.
I clarinetti da "entry level" più economici marcati Buffet & Crampon, azienda leader indiscussa per i clarinetti, costano attorno i 700 Euro. Ci sono soluzioni più economiche (cinesi) ma il risparmio di qualche decina di euro spesso può significare dover sostituire lo strumento dopo pochi mesi, per difetti o inefficienze. Le soluzione intermedie, fra gli strumenti professionali ed i più economici, sono le consigliabili per chi abbia una qualche ambizione poco più che amatoriale.
In questa fascia troviamo anche gli strumenti della Yamaha . I costi vanno dai 400 Euro ai 1500. Sono strumenti, soprattutto che consentono di affrontare i primi anni di studio. Per chi infine se lo può permettere sin dagli inizi, con meno di 3500 Euro (il costo di un pianoforte verticale entry-level) si possono acquistare i famosi clarinetti RC della Buffet & Crampon, usati frequentemente dai professionisti come loro strumenti principali. Insomma, il costo del clarinetto, a confronto con altri strumenti, è tale da renderlo un oggetto per tutte le tasche, e in parte deve a questo la sua popolarità .
Può capitare che le bande musicali diano in prestito lo strumento a chi desideri dedicarsi ad imparare a suonare lo strumento. Personalmente ritengo preferibile spendere qualche euro ma avere uno strumento proprio, funzionante e in buone condizioni. I clarinetti necessitano infatti di una perfetta messa a punto, oltre che di una struttura del legno integra e non troppo vecchia. Una piccola crepa nel corpo dello strumento lo rende quasi impossibile da suonare in alcuni registri. Il peggio avviene quando un neofita cerca di far suonare uno strumento inefficiente, sforzandosi, imprecando, per poi lasciar perdere pensando di essere inadeguato allo strumento stesso. Addio clarinetto e addio passione musicale.
Le ance
Lo stesso discorso vale per le ance. Le ance è meglio comprarsele, imparare presto a selezionarsele e a conservarle. Come già detto le ance sono il cuore dello strumento. Novantanove clarinettisti su cento usano ance Vandoren, che deve essere rigorosamente sigillata da cellophane protettivo. Una scatola non sigillata significa spesso che qualcuno vi ha già messo le mani, provate le ance, scelte le migliori e ricomposta la scatola con gli scarti. Il costo di una scatola di ance varia molto a seconda del commerciante e dello smercio che riesce a farne. Si trovano a 22 Euro alla scatola ma anche a 40. E' bene saper orientarsi. In una scatola di ance ci sono dieci ance. I professionisti ne ricavano 2 o 3 davvero buone; i neofiti possono anche arrivare ad utilizzarne 5 o 6, dipende dal livello e dalle esigenze in termini di timbro, di estensione raggiungibile e di scioltezza tecnica nello staccato.
La domanda che spesso viene posta dai neofiti è perché non tutte le ance sono di buona qualità. La risposta è complessa. Innanzi tutto la scelta delle ance è soggettiva: c'è chi desidera ance leggere, che necessitano di meno fiato per intenderci, e c'è chi invece le cerca più sostenute, più corpose. Bisogna poi tener presente che ogni bocchino, la parte dello strumento dove si colloca l'ancia, si adatta ad un particolare tipo di ancia, e normalmente non c'è mai un bocchino perfettamente uguale ad un altro, nemmeno se sono della stessa marca e modello. Dei bocchini parlerò più avanti. Infine c'è il grado di stagionatura dell'ancia. Ci sono ance che al momento dell'acquisto rendono poco, ma che se sono lasciate in luogo asciutto per un certo periodo di tempo, possono migliorare. Ecco perché è meglio conservare anche le ance scartate. Inoltre le ance scartate da un clarinettista possono rivelarsi adatte ad un altro clarinettista. E' frequente la pratica dello scambio delle ance scartate.
Le scatole di ance sono contraddistinte da un numero che definisce la durezza media delle ance contenute. I numeri vanno normalmente dal 2 al 4 e procedono per mezzi numeri: 2, 2 e mezzo, 3, 3 e mezzo, 4. All'inizio le più utilizzate sono le numero 2 e mezzo e le 3. Col tempo e l'esperienza si potrà scegliere l'esatto tipo di ance adatto al proprio strumento. Inizialmente l'aiuto di un maestro o anche di un amico clarinettista che aiuti a scegliere le ance più adatte può essere utile. Tuttavia in poche settimane e con un minimo di esperienza si può già comprendere come scegliere le ance più adatte a se stessi. All'autodidatta che inizia da solo consiglio di prendere un'ancia a caso (2 e mezzo) e cominciare a fare un po' di pratica. Dopo qualche giorno può provare qualche altra ancia cercando di cogliere la differenza compilando una piccola classifica. Dopo aver provato, in un mesetto, tutte le ance e dopo averle classificate sarà in grado di stabilire con quale delle ance contenute nella scatola si trova meglio. Quell'ancia sarà il punto di riferimento per le future ricerche. Un'ancia normalmente cessa di essere suonabile dopo una quindicina di ore di utilizzo. All'inizio la durata può essere maggiore, ma ostinarsi a suonare un'ancia che richiede fatica può essere controproducente.
Il bocchino
Rarissimamente il bocchino venduto insieme allo strumento è di buona qualità e questo perchè raramente le aziende specializzate nella costruzione di strumenti lo sono anche nella costruzione di bocchini. Per questo alcuni maestri consigliano di mettere subito da parte il bocchino in dotazione allo strumento, comprando a parte un bocchino di qualità . E' un consiglio che condivido e che avvaloro dicendo che un buon bocchino, anche su di uno strumento super-economico, spesso può fare la differenza tra il riuscire a suonare agevolmente oppure no.
Per i clarinetti la ditta leader nella costruzione di bocchini è la stessa che produce le ance e cioè la Vandoren. Ogni bocchino Vandoren è corredato da tabelle che indicano il numero di ance consigliato, oppure il genere di musica più adatto a quel bocchino. Il modello più diffuso fra gli studenti è il B45. Questo bocchino consente sonorità ampie e morbide . I costi si aggirano attorno ai 120 Euro. Può sembrare assurdo mettere un bocchino più cento Euro su di uno strumento da 400 o 500 Euro. Ma la funzione del bocchino è talmente importante da giustificarne il costo.
I primi passi
Per la scelta del maestro valgono le raccomandazioni già fatte nel post imparare a suonare il pianoforte nella sezione Come imparare. Inutile ripetersi. Per gli strumenti da banda, come il clarinetto, esiste anche la possibilità di trovare un maestro per i primi approcci, direttamente all'interno dell'istituzione bandistica. Le bande musicali sono un'ottima occasione per avvicinarsi alla pratica musicale. Inoltre permettono di condividere da subito con altri la passione musicale. E' un'esperienza che consiglio vivamente a tutti, anche agli studenti più impegnati. Qualche docente di conservatorio "vecchio stampo" è di opinione contraria ma senza dubbio sbaglia. Nessun danno può arrecare il suonare insieme ad altri, anche se gli altri sono dilettanti, magari un poco stonati.
Sui maestri che insegnano all'interno delle bande il discorso è un po' più articolato. Si possono trovare ottimi giovani diplomandi e neodiplomati, così come "praticoni" che hanno sempre suonato il clarinetto come fosse il "manico di un badile". Come sempre il "provare di persona" è il modo migliore per farsi un'idea di chi si sceglie come maestro. Sono categoricamente da evitare i maestri tuttofare, che non sanno suonare lo strumento specifico, e che partono con tre mesi di solfeggio e basta.
I metodi di apprendimento.
La letteratura didattica per clarinetto si è modificata negli anni di poco, ad eccezione dei metodi dedicati al jazz. Questi ultimi possono essere utili a chi, però, possiede già un'impostazione di base: raramente seguono l'allievo durante il percorso iniziale di impostazione. I metodi classici (Giampieri, Klosé, Levéfre Magnani) sono ancora consigliabili perché consentono un avvicinamento progressivo alle varie difficoltà dello strumento. C'è anche un metodo di base con CD pensato per gli autodidattti, di Paul Harris. E' anche facile imparare a leggere le note seguendo direttamente le nuove difficoltà proposte dal metodo, senza essere costretti a studiare a parte il solfeggio. In internet sono reperibili con facilità diverse tavole di ditteggiatura oltre che spunti e piccoli esercizi. Infine poche parole sul tempo di applicazione richiesto per imparare a suonare lo strumento. All'inizio può bastare una mezz'oretta al giorno. Poi, molto progressivamente, si può arrivare ad un paio d'ore giornaliere, più che sufficienti per un'evoluzione tecnica e musicale.