Barasso conta poco più di 1600 abitanti. Sta a 7 chilometri da Varese sul declivio del Parco Regionale Campo dei Fiori. Nessuno sospetterebbe che la piccola Barasso ospiti una delle scuole di musica più interessanti nel territorio lombardo: il "Centro Formazione Musicale".
Perché interessante? Per molte ragioni ma una in particolare spicca fra tutte. Direzione, insegnanti allievi e amici sono tutti soci di un progetto, o forse di un sogno con buone probabilità di divenire realtà: quello di essere davvero, e non solo nel nome, un luogo dove si impara a far musica per piacere o per professione. Se ci si vuole divertire il Cfm di Barasso offre più di quasi tutte le scuole che io conosca; se si ambisce a fare la professione si comincia a "battere" la strada del mestiere mentre si è ancora allievi, al fianco dei maestri. Non è poca cosa.
Ho incontrato il direttore, Fabrizio Tallachini, è l'ho intervistato in video. L'intervista la pubblicherò più avanti, in occasione della giornata "Suoni dal bosco 2007" che si terrà il prossimo 17 giugno.
Già conoscevo Tallachini come direttore d'orchestra con esperienza internazionale. Mi aveva parlato della sua scuola e ho voluto andare a vederla di persona.
Ero curioso di capire come fosse possibile attrarre 350 allievi e un gruppo di insegnanti di prestigio pur stando a pochi chilometri da Varese e relativamente vicini pure a Milano.
Ovvio che dei 350 allievi solo una piccola parte sia di Barasso. Gli altri vengono da mezza Lombardia. Ecco alcune ragioni.
Il Centro Formazione Musicale ha fatto alcune scelte precise. Non ci sono distinzioni fra musica di serie A e musica di serie B. Chi vuole suonare il basso elettrico trova la stessa competenza e disponibilità di chi vuole suonare il violino. Ma non solo: il violinista si ritroverà a fare musica di insieme con il bassista e suoneranno sia il pop che Vivaldi. Sarà un Vivaldi poco filologico ma molto efficace.
I programmi musicali sono studiati ad hoc dalla direzione e dagli insegnati. Questo perché la scusa dei programmi vetusti, che imprigiona molti programmi di scuole musicali, è appunto una scusa dribblabile con estro e volontà. Tallachini ha portato nella sua scuola tutto ciò che di meglio ha visto nelle scuole estere dove ha studiato o che ha conosciuto. Per chi vuole fare gli esami in conservatorio c'è un percorso mirato all'esame; per gli altri c'è l'apprendimento musicale e l'esperienza, le due cose che contano per far di musica.
Tutti gli allievi incominciano presto a vivere le esperienze da musicisti. Le "Officine Creative" sono il cuore di queste esperienze. Allievi suonano con maestri e poi, tutti insieme, si fa musica per il pubblico.
La furba abitudine, di moltissime scuole musicali, di separare le stagioni concertistiche dai saggi, qui non trova adesione. E' molto birichino fare belle stagioni concertistiche dove gli allievi sono precettati al parteciparvi come pubblico e dove suonano insegnati e illustri sconosciuti: tutti sanno che quei concerti servono per far "scambi". Conosco direttori di scuole e insegnati compiacenti che campano su questi scambi. Gli allievi invece vengono ammassati nei terribili saggi di fine d'anno, quelli dove il primo che suona ha un pubblico da star, mentre l'ultimo ha solo i suoi famigliari.
Bene, al Cfm questo non si fa. Anzi! Sono gli insegnati che portano nei loro concerti in giro per il mondo i loro allievi a suonare con loro. Così si fanno le cose sul serio.
Questi sono solo alcuni dei motivi per cui alla scuola di Barasso arrivano allievi da tutta la Lombardia. Altrove si impara troppo spesso a muovere le dita; qui si impara anche a far di musica e persino a vivere di musica.
Tornerò presto a parlare di questa scuola e delle tante idee che hanno in serbo per il futuro.
Vi assicuro che non sono poche!