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Il legno d'arredamento: il faggio

Avete presente quei bellissimi giocattoli di legno della nostra infanzia (nostra di quarantenni, intendo): macchinine, pallottolieri, gru. La Eichhorn azienda tedesca che li produce ancora con grande cura e dedizione. Come si chiama l'azienda? Molti dei giocattoli del nostro passato ma anche, a quanto pare moderni, sono di faggio. Un legno nobilissimo anzi, e diciamolo giusto per non dimenticarlo, un albero nobilissimo del quale a conti fatti non si butta via quasi nulla. Il faggio fa parte della famiglia delle Fagaceae che conta nella propria genealogia anche le Querce ed i Castagni. Famiglia illustre perciò, ed il faggio, dal punto di vista dell'industria mobiliera, occupa una posizione di rilievo grazie alle qualità dei suoi legnami.

In casa è difficile che manchi un oggetto in faggio. Il legno per le sedie, ad esempio, era fino a poco tempo fa esclusivamente faggio; questo perché il legno di faggio si lascia tornire con una facilità impareggiabile. E poi è economico e con una fibratura facile da orientare e trattare.

Il legno di faggio è un legno duro, con tessitura omogenea e facile da usare. Grazie a queste caratteristiche si è imposto come legno per mobili componibili (spesso nelle cucine) ma anche per librerie, e mobiletti di vario uso. Meno usato nei grandi armadi perché non è opportuno usarlo sotto forma di larghi pannelli; questo perché un difettuccio, proprio a stare a fare i pignoli, il legno di faggio ce l'ha: tende a muoversi un po', soprattutto se non è stagionato adeguatamente.

Movimenti da poco, si intende, ma che su di un pannello molto grande possono diventare evidenti attraverso piccole deformazioni. Se la pignoleria diventa poi una scelta di vita ecco che un altro piccolo difetto lo si può trovare nella tendenza ad ingiallirsi col tempo. Però dipende anche dalla finitura che si usa nella parte finale della lavorazione.

Quasi tutti i legni vengono "finiti" o con oli o con tinture e prodotti per la lucentezza. Ecco, se il faggio viene finito con finiture trasparenti, dopo qualche anno tende ad inscurirsi e ad ingiallirsi. Alcuni dicono che l'aspetto diviene sgradevole, ma è un'esagerazione da pignoli, appunto.

Se il mobile in faggio dovesse essere posto all'esterno necessità assolutamente di finiture protettive.

Il bello del faggio è che può assumere forme con facilità e pochi rischi. Per cui se si desidera farsi costruire un mobile ad hoc, con forme arrotondate o comunque varie, il legno di faggio può risultare la scelta migliore.

Infine ricordo che tra tutti i legni duri è uno dei più economici, nonostante il risultato sia tutt'altro che di poco conto.

Siamo partiti dai giocattoli di legno, poi abbiamo parlato di mobili; ora termino raccontando quali altri usi, talvolta curiosi, vengono fatti del pregiato Fagus. Avete presente le traversine delle linee ferrate? Sono di faggio (ora le sostituiscono con traversine di cemento).

Il faggio è stato da sempre un legno ottimo come combustibile: persino i modernissimi pellets per le stufe automatiche sono spesso in faggio (gli scarti e le segature da lavorazione).

I frutti, utilizzati anche per l'alimentazione dei suini, se opportunamente trattati e privati di una piccola parte nociva (il pericarpio) possono costituire un succedaneo del caffè. L'olio dei semi di faggio veniva utilizzato come condimento e come combustibile.

Infine dell'essenza prodotta, credo, dai frutti, ho trovato un uso curioso. Pare che alle persone ipercritiche, intolleranti, negative, arroganti, attaccabrighe, ciniche e burbere, qualche goccia di essenza di faggio faccia bene. Così dicono.

Se non funziona si può sempre regalar loro un bel pallottoliere di faggio, tutto colorato! Una serie di immagini del legno di faggio.

Gremus

Gremus
La passione per la Grande Musica,
online dal 2007.