¨

Una tecnica di lettura

Io sono una maniaca della lettura. Leggo tutto. Alla mattina salgo sul treno per andare al lavoro e leggo tutte le inserzioni pubblicitarie e i manifesti, poi apro un libro e nel frattempo butto un occhio sul quotidiano del vicino . Leggo le scritte su ogni scatola, barattolo, bottiglia, medicinale, macino riviste e giornali, rumino libri, studio manuali di settore e manuali didattici, ricevo tonnellate di posta elettronica, mi tengo informata tramite web e leggo relazioni su relazioni. Unica eccezione: i manuali di istruzione. Quelli li detesto.

Mi hanno insegnato a leggere a scuola:

1)impara a riconoscere i segni grafici corrispondenti ai suoni, detti “lettere”
2)pronunciali in sequenza
3)i segni di interpunzione ti danno i tempi, i respiri, l’espressione
4)il resto viene con l’esercizio
Fine della lezione sulla lettura.
Quindi che io legga la ricetta della torta alle mele o un testo di divulgazione scientifica di 1200 pagine la tecnica è sempre la stessa.

Ma siamo proprio sicuri?

Ora provo a leggere la ricetta della torta alle mele e scopro che...

1)Ho uno scopo ben preciso. Voglio fare una torta con le mele dentro e fuori, rotonda e alta. La mia lettura è finalizzata a questo unico scopo. Se in fondo alla ricetta c'è la variante “torta con mele, gocce di cioccolato, pinoli e uvetta” io non la leggo neanche.

2)Stato mentale: sono molto motivata. Se pianto la lettura a metà addio torta. Se sono distratta può essere che mi venga male.

3)Ho un metodo. Leggo velocemente la ricetta da cima a fondo, individuo gli ingredienti principali, mi faccio un' idea sul come andranno amalgamati e sui tempi di preparazione e cottura (chiamo questa fase “anteprima”). Mi soffermo poi sugli ingredienti, le dosi e gli utensili necessari (chiamo questa fase “attivazione”). Torno sulla parte descrittiva e leggo in maniera approfondita il processo di preparazione (questa è la fase che chiamo “immersione”).

Lettura del testo di 1200 pagine:

1)Scopo: l'ho visto in libreria, il titolo mi ha molto incuriosita, vediamo un po' cosa racconta di bello.

2)Stato mentale: certo che 1200 pagine sono proprio tante....

3)Metodo: quello che mi hanno insegnato a scuola, ovvero, prendo in mano il libro, guardo quante figure ci sono e inizio a leggere tutto di filato dalla prima all'ultima parola.
Risultato: vado a fare una torta di mele che è meglio.

Quindi non è vero che utilizzo la stessa tecnica qualsiasi cosa io legga. Proviamo per esempio ad applicare il metodo della ricetta alla lettura del manuale.

1)Dichiaro inizialmente il mio scopo. Definisco con chiarezza cosa mi aspetto da questo libro, cosa voglio imparare, quanto è importante per me questo materiale, quanto dettagliatamente voglio leggere il testo e quanto tempo sono disposta a investire per soddisfare il mio scopo. E lo metto per iscritto. Per definire lo scopo basta dedicare un paio di minuti alla sola copertina. Sicuramente conosco già titolo, autore ed editore, ma diamo una rapida occhiata anche anche alla “quarta” di copertina (quella breve presentazione più commento del testo sul retro del libro) e alle due “alette” interne. Con queste informazioni sarò già in grado di stabilire cosa mi aspetto da questa lettura. Scrive Bruno Munari: “La copertina di un libro è un piccolo manifesto e ha lo scopo di comunicare all'osservatore che, in quel libro, c'è qualcosa di interessante per lui”.

2)Stato mentale: una volta definito lo scopo sarò molto più motivata a raggiungerlo. La motivazione mi darà il giusto grado di concentrazione e impegno.

3)Metodo: partiamo dall' ”anteprima”. Ogni testo ha una sua struttura, una sua spina dorsale: l'indice. Che sia in prima o in ultima pagina l'indice è l'ossatura portante del libro dal quale partire. Con l'attenzione sempre rivolta allo scopo leggo attentamente l'indice e vado ad individuare dove si trovano gli elementi più interessanti e i punti cruciali del testo. Alla lettura dell'indice faccio seguire una prima “ispezione” del testo. Sfoglio l'intero libro da cima a fondo leggendo solo i titoli in neretto (capitoli, paragrafi, sotto paragrafi), le eventuali didascalie, le parole scritte in grassetto senza soffermarmi sui contenuti. Sono alla fase dell' ”attivazione”. Ho tutti gli ingredienti sul tavolo. Non so ancora bene come andranno ad amalgamarsi ma posso già tracciare su un foglio una prima “mappatura” del libro: disegno un grande sole con al centro il titolo del libro e sui raggi i vari capitoli. Da ogni raggio farò partire dei rami dove annoto tutte le domande e le curiosità che mi sorgono sui contenuti e alle quali spero di trovare risposta, le parole che ho visto ricorrere più spesso e che mi sembrano importanti, collegamenti che mi vengono in mente con altre cose lette....Che la lettura divenga un dialogo tra il lettore e l'autore...un flusso di aspettative e risposte...

L'anteprima è fondamentale perché mi permette di sapere di cosa tratta il libro, mi aiuta a scoprire dove andare a cercare le informazioni più importanti per me. La “mappatura” mi aiuta a dare una struttura a quello che leggo e a fissarlo nella memoria.
A questo punto ho tutti gli ingredienti e so anche quali sono le “dosi” in termini di importanza e contenuto. Ora sono in grado di scegliere cosa merita un' “immersione totale” e cosa può essere trascurato e letto superficialmente.

Ovviamente non applicherò questa tecnica ad un romanzo di cui vorrò godermi ogni singola parola.

A tal proposito scrisse il filosofo inglese Francis Bacon: “Alcuni libri vanno assaggiati, altri inghiottiti, e solo pochi vanno masticati e digeriti: alcuni libri, cioè, vanno letti solo in alcune parti, altri vanno letti ma senza approfondimento, e solo pochi vanno letti interamente, con diligenza e attenzione.”

Gremus

Gremus
La passione per la Grande Musica,
online dal 2007.