¨

Sogno e realtà, sognare ad occhi aperti

Sognare ad occhi aperti è vivere più vite, e più intensamente lo si fa più il sogno diventa esperienza emozionale, forte, quasi ideale.

Il pericolo sta nel lasciarsi travolgere dall’alcova del sogno per fuggire la realtà, per isolarsi, per preferire la vita sognata a quella reale. Invece se il sogno diventa progetto, proiezione virtuale di una vita più appagante, o semplicemente di una bella situazione , sognare è vivere sì più vite, alcune virtuali e alcune reali, ma anche un segno della volontà di evolversi. Il cambiamento prefigurato dai sogni è il saper immaginare per se stessi e per gli altri un futuro migliore, e l’adoperarsi per ottenerlo. Si può sognare perciò per abbracciare il futuro; oppure, se il sogno è fine a se stesso, per fuggire il presente. Oppure si può non sognare affatto, ma è una condizione talmente lontana da me, incorreggibile sognatore, da non saper proprio come se ne possa fare a meno!

Conosco la fase ed il pericolo del rifugiarsi nel sogno. So cosa significa fissare un punto qualunque nello spazio abbandonandosi ad intensissime fantasie, preferendo quello stato di sospensione dalla realtà all' esperienza concreta. Più è emozionante il sogno più lo stacco da quel momento di evasione verso la realtà può essere brusco, doloroso, quasi devastante. Chi si rifugia nel sogno raramente è un depresso, perché nel suo fantasticare i colori della vita sono accesi e pulsanti: niente pessimismo ma nemmeno ambizione di successi favolosi. Solo serenità, bellezza e soprattutto grande emozione. Emozioni varie che nei sogni sono tutte rappresentate da quella sensazione che affonda nel petto e toglie il respiro, tanto che quando subentra il distacco è come se dal petto si enucleasse la luce che illuminava il sogno, portando all’angoscia. E’ per questo che il rifugiarsi nel sogno è un’esperienza che può portare all’assuefazione, alla scelta di rimanere il più possibile fra sé e la propria immaginazione.

Prima o poi da quella fase bisogna saperci uscire, magari travolti dall’urgenza vitale di dare una svolta alla propria esistenza reale, causa di troppe sofferenze. Non significa smettere di sognare: si tratta di spostare i sogni dall’area del “sogno impossibile” a quello della “possibilità. Non esistono sogni impossibili ma solo sogni inchiodati, da chi li fa, all’ineluttabilità apparente delle condizioni che lo frenano. Tutto ciò che ci circonda e che è stato creato dall’uomo è sempre partito da un sogno, da un’intuizione a prima vista impossibile. C’è chi si arrende all’apparenza e chi invece con forza ed ambizione fa tracimare il sogno dal lago sterile dell’illusione al mare vivo della realtà.

Riuscire ad inseguire i sogni è faticoso all’inizio, ma quando si comincia, allora diventa quasi impossibile frenarsi. Tutto il sognare diventa impulso di cambiamento, di speranza, di anelito a dimensioni idealizzate ma per troppo tempo lasciate nel cassetto dei rimpianti. E non appena un piccolo, piccolissimo sogno si realizza ecco che il desiderio di provarci ancora, di rincorrere anche i sogni perduti, il tempo perduto, diventa inarrestabile. Mi sono chiesto perché ad alcune persone riescono tanti sogni mentre ad altre quasi nessuno. Forse è perché allenarsi a realizzare i sogni è importante. Non appena si mette in moto la spirale che tramuta i sogni in realtà, sembra che il lago dell’impossibile diventi sempre più piccolo.

Non solo il possibile si fa sempre più probabile, ma anche i muri che prima costringevano a rifugiarsi nella propria immaginazioni si fanno dapprima trasparenti per poi dissolversi. E’ il semplice concetto di “impossibile” ad essere più instabile. L’impossibilità è un fondamento che in natura è assolutamente relativo. Tutto è possibile a patto che non vi siano limiti, quasi sempre nel tempo valicabili. La storia dell’umanità è densa di imprese "impossibili". Ma la stessa intera esistenza è poggiata su architravi non decifrabili e perciò apparentemente impossibili: ciononostante su di esse l’universo si evolve senza sapere perché e verso dove. L’impossibile regge il possibile. Per cui ciò che a tutti noi appare impossibile può invece essere l’incipit di una evoluzione possibile: un sogno può divenire realtà, senza limiti.

I limiti li poniamo noi, e spesso non sono nostri limiti intrinseci, ma provenienti invece da ostacoli immaginari, freni psicologici, convinzioni originate chissà dove, cautele che invece nel tempo diventano veleno puro per sé e per tutto ciò che ci circonda. Limitare se stessi finisce sempre col limitare anche gli altri. Finire poi col preferire il sogno alla realtà è andare oltre il limitarsi: equivale ad una resa alla vita che nuoce al sognatore ma anche a chi gli sta attorno.

Sognare è meraviglioso perché, lo ripeto, è come vivere molte vite. Ma la vita principale, quella reale, deve poter beneficiare della meraviglia del sogno.

I have a Dream, anzi, I have many Dreams.

Gremus

Gremus
La passione per la Grande Musica,
online dal 2007.