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Cyrano, ti avrei voluto

La copertina gialla ed il titolo “Ti avrei voluto” mi hanno acchiappato e così mi sono letto in una sera un libricino scritto da un attore comico. Se un libro ti attrae quasi sempre c’è una ragione, e così è stato anche questa volta. Ora, per me, l’autore di quel libro non è più un semplice attore comico ma una persona che nel raccontare la sua vita tra quelle pagine si è conquistato la mia simpatia.

L’umiltà di denudare lo scheletro delle proprie sofferenze, dei propri sentimenti più profondi e dei propri errori è segno di grande maturità e sensibilità. E poi è un libricino con piccoli pensieri che brillano di una bella luce come ad esempio: I ricordi più importanti della nostra vita non siamo noi che ce li portiamo dietro, ma sono loro che ci camminano di fianco .

Un capitolo intero del libro è dedicato a Cyrano de Bergerac, il meraviglioso spadaccino simbolo dell’amore più grande che mai sia stato raccontato. Così la sera dopo mi sono riletto anche tutto il Cyrano, che ogni tanto vale la pena di andare a rileggere…

Il cavaliere spadaccino, dal terribile naso ma dai più puri e sinceri ideali è una figura splendida perché nulla di lui suona stonato. Ne’ il suo essere guascone e all’occorrenza irriverente, ne’ la sua irascibilità istintiva, provocatoria ma mai falsa o ipocrita. Se reagisce è perché si sente toccato, perché si può ferire anche con semplicità, ma pur sempre ferite sono; e allora perché non reagire, perché far finta di non capire, rimanere indifferenti all’umiliazione.

Cyrano reagisce sempre, con sincerità, perché non si può essere sinceri solo al comodo altrui. Il librettino giallo racconta storie semplici ma intense, vissute da chi dell’amore ha un duplice bisogno: quello di riceverne come tutti ma anche quello di darne e in grandi quantità. Dare amore come è capace di darne Cyrano: Per vederti felice io vorrei dare in voto la mia felicità, foss’anche il dono ignoto!

Ma in tutte le pagine di quel librettino si sente lo spessore uggioso della malinconia, perché non c’è cosa più difficile che “dare” amore. Ciò che fa felice Cyrano è una meravigliosa ragazza di nome Rossana, che apprezza il bello in tutte le sue vesti. A lei piace non solo una chioma bionda, occhi di mare e profilo elegante, ma anche il saper raccontare ciò che si ha dentro, e farlo con belle parole, componendo i pensieri con grazia e intensità.

Cyrano, forse brutto, almeno per quel nasone incredibile, appare complementare a Cristiano, bellissimo cadetto che però non sa parlare. Cyrano si allea con Cristiano per dare a lui le parole più belle da dedicare a Rossana, scrive per lui le lettere più appassionate, evoca per lui i sogni più dolci.

Non voglio raccontare qui il Cyrano perché anche solo leggere la commedia dal libro è emozionante. Però una cosa la devo svelare per arrivare ad esprimere il concetto che sta al centro di questo post. Alla fine Rossana che cosa ricorderà di Cristiano: la sua chioma? I suoi begl’occhi? No! 

Porterà con se una lettera che lei pensa di Cristano e invece é opera di Cyrano. Ricorderà per sempre le parole di Cristiano, dette mentre Cyrano, nascosto, gliele suggeriva. Cyrano, Amante – non per sé – molto eloquente…che in vita sua fu tutto e non fu niente, è l’anima di tutto ciò che nel cuore di Rossana simboleggia l’amore per Cristiano, e Cyrano é consapevole che non rimarrà nulla per se.

Tra Cyrano e le storie del librettino giallo c’è un filo rosso che le unisce ma c’è anche un muro che le separa, una barriera che sta tutta nella difficoltà di dare amore. Il dare amore è così difficile da non riuscire nemmeno a regalarlo, nemmeno donarlo da dietro la scena. Oggi ne’ Cyrano ne il simpatico protagonista delle storie del libretto giallo vanno di moda.

Oggi è il tempo dello “stronzo”, di quello che prende tutto senza parlare, che prima avanza le mani e poi qualche pensiero; di quello che possiede, non ama, di quello che affascina per la sua stronzaggine, e più è stronzo e più affascina. Ogni giorno conosco storie che farebbe rivoltare Cyrano e tutti i guasconi. Storie in cui il fascino dello stronzo vince nel lavoro, nelle relazioni sociali, nell’amore.

Conosco storie di donne che per anni sono state tenute con la testa bendata da uomini stronzi. Poi per un attimo la benda si scioglie e verità incredibili sono venute alla luce. Ma spesso lo stronzo piace, e piace di più se riesce a ribendare come se nulla fosse accaduto. Il tempo renderà ancor più stronzo l'uno e irrimediabilmente infelice l'altra, è certo! E conosco altrettanti uomini che subiscono, ogni giorno, la 'stronzaggine' di alcune donne. 

Il librettino giallo e Cyrano parlano d’altro, di storie che viaggiano a parole e non solo ad immagini. Ma rimane la malinconia e la sensazione che tutto ciò scorra pari passo con quella crisi della felicità di cui si parla tanto. Si finisce tutti come Rossana, a ricordare ciò che ci ha fatto sentire grandi e importanti con grazia e con il cuore, chi ci ha messo al centro della loro vita, anche solo per poco. Gli stronzi, uomini o donne che siano, si sa: il centro non lo mollano mai!

Il Cyrano di Bergerac è di Rostand, scrittore di fine ottocento. Il librettino giallo (purtroppo non più disponibile) è di Andrea Roncato, attore dei nostri tempi. Voglio finire con una poesia dal librettino giallo: Spesso sopportiamo la realtà con l’aiuto della fantasia. Quasi sempre roviniamo la fantasia per colpa della realtà (Ti avrei voluto, di Andrea Roncato. Edizioni Excelsior 1881. – 2008)

Gremus

Gremus
La passione per la Grande Musica,
online dal 2007.